European Accessibility Act: l’impatto sull’esperienza di dipendenti e clienti

A giugno 2025, in Europa, tutti i siti web, applicazioni, prodotti e documenti digitali dovranno essere accessibili alle persone disabili o con funzionalità ridotte come gli anziani: lo ha stabilito l’European Accessibility Act approvato nel 2019 e recepito dall’Italia nel maggio 2022.  La direttiva mira a facilitare l’accesso ai prodotti digitali, che sono sempre più presenti nella vita quotidiana, per le persone con disabilità (circa il 5% della popolazione italiana) e per coloro che hanno limitazioni funzionali temporanee o sono anziani.

L’European Accessibility Act si applica a molti prodotti e servizi ritenuti essenziali dall’UE. Tra questi ci sono computer, smartphone, sistemi operativi, sportelli bancomat, biglietterie e macchine per il check-in, oltre a servizi bancari, ebook e commercio elettronico.

La speranza è che queste normative trovino una reale applicazione rispetto a quelle volte a eliminare le barriere architettoniche, che sono ancora molto presenti nel mondo fisico.

Accessibilità e customer experience

Il diritto all’accesso alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, garantito dalla Carta dei diritti fondamentali dell’UE, si può realizzare seguendo specifici standard tecnici, architettura web e design. Oltre agli obblighi normativi, fornire un’esperienza cliente positiva con prodotti user-friendly e accessibili a tutti è un obiettivo importante per migliorare l’esperienza del cliente. Investire nell’accessibilità porta a numerosi vantaggi oltre alla conformità legale.

Prima di tutto, migliora l’usabilità per tutti i clienti. Creando prodotti e servizi con l’accessibilità in mente, le aziende possono fornire esperienze più intuitive. Per esempio, l’uso di caratteri più grandi e menu di navigazione chiari può non solo aiutare le persone con disabilità visive, ma anche gli anziani o le persone con disabilità cognitive. L’implementazione di scorciatoie da tastiera e comandi vocali può semplificare la navigazione nelle interfacce digitali senza l’uso del mouse o del touch screen.

Inoltre, si ottiene un coinvolgimento maggiore che può portare a una maggiore soddisfazione dei clienti, fedeltà, recensioni positive, e passaparola. L’accessibilità amplia la base di clienti poiché non discrimina in base alle abilità fisiche o cognitive. Inoltre, studiando le esigenze di accessibilità, le aziende possono trovare nuovi modi per progettare prodotti o servizi, e sviluppare tecnologia, design e funzionalità utili per tutti i clienti.

Un metodo efficace per sviluppare prodotti e servizi accessibili è coinvolgere persone con diverse disabilità già dalla fase di progettazione per identificare potenziali ostacoli e trovare le soluzioni più adatte.

Accessibilità ed employee experience

Anche nel campo delle soluzioni software aziendali, si può investire nell’accessibilità per rendere il lavoro delle persone disabili più gratificante e produttivo. Un’esperienza in questa direzione è stata presentata all’apertura dell’evento “Heart of Service”, organizzato da Salesforce ad aprile per il mondo del Service.

Barbara Contini, coordinatrice dei centralini delle reception aziendali del Gruppo CAP, gestore del servizio idrico della Città Metropolitana di Milano, ha condiviso una testimonianza significativa su come, con il supporto di Deloitte Digital, pur essendo cieca ora sia in grado di utilizzare la piattaforma Salesforce nel suo lavoro quotidiano.

Barbara, che è anche una campionessa paralimpica di tiro con l’arco, ha descritto in dettaglio il percorso che in soli 8 mesi le ha permesso di risolvere oltre 3.500 casi. Un risultato che l’ha resa orgogliosa del suo lavoro e che le ha permesso di vivere le sue giornate in modo più inclusivo. Barbara interagisce con l’applicazione attraverso un software di sintesi vocale, il workflow è stato semplificato e le attività più frequenti sono state automatizzate.

Nonostante in Italia vi sia un obbligo di assunzione del 7% del personale disabile per le aziende, molte preferiscono pagare le multe piuttosto che affrontare l’inserimento. Secondo Barbara, il progetto realizzato può ispirare molte aziende a promuovere una maggiore inclusività.“Nell’immaginario comune si pensa che una persona non vedente possa fare solo il musicista, il fisioterapista o il centralinista. Naturalmente non è così” ha spiegato Barbara. “Grazie alla ricerca, la tecnologia oggi è accessibile anche ai non vedenti. Il risultato è una maggiore inclusione, la possibilità di fare certi lavori e di acquisire quella soddisfazione che ti fa essere orgoglioso. L’utilizzo di piattaforme tecnologiche accessibili da parte delle aziende rappresenta un incentivo a lavorare di più: sono dell’idea che la persona giusta nel posto giusto e con le giuste tecnologie renda sicuramente di più. A mio parere c’è sempre una soluzione. Quello che io sostengo sempre è il design for all: bisogna sviluppare qualsiasi cosa, che sia un palazzo o che sia un software, pensando che dovrà poi essere utilizzato da persone con esigenze e abilità diverse”.(qui trovi tutta la storia)

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