Webranking: cosa ci possiamo aspettare dal marketing 2024

Tra le previsioni per il 2024, quella realizzata da Webranking,  agenzia  per lo sviluppo digitale, parte dalle opinioni di 300 manager ed executive italiani sulle sfide e strumenti per il marketing del futuro.

Dal Marketing Executive Report 2024 sono emerse le sfide e le preoccupazioni principali.

Partiamo dalle risorse economiche: solo il 20% dei manager disporrà di budget sufficienti per raggiungere gli obiettivi aziendali.

Anche sul fronte delle risorse umane emergono importanti criticità: il 50% dei manager trova molto difficile acquisire e mantenere le competenze necessarie, e circa il 10% che considera tale compito quasi impossibile.

Per quanto riguarda gli strumenti e la tecnologia, il 50% dei manager ha difficoltà nell’integrare i sistemi di analisi dei dati, mentre il 30% ha problemi a interpretarli e a razionalizzarli per la dirigenza.

Quali prospettive per la pubblicità del 2024?

Il focus principale che si evince dal Marketing Executive Report 2024 di Webranking, è legato principalmente all’importanza dei contenuti. Una tra le risposte più riportate dai manager italiani, oltre ai budget pubblicitari e alla scelta dei canali, è la rilevante necessità di un maggior lavoro e una più alta qualità dei contenuti creativi della produzione pubblicitaria. Il secondo focus espresso dal Report è legato alla misurazione dei risultati e quindi alla necessità di riuscire a trasmettere il valore del lavoro svolto, delle decisioni prese e dei risultati raggiunti all’interno dell’organizzazione aziendale. La terza risposta più frequente è legata nuovamente alla tecnologia: con l’evolversi di nuove competenze tecniche per la pubblicità digitale, l’integrazione tra le piattaforme e il loro funzionamento diventa una necessità sempre più fondante per il lavoro del 2024.

Il consumatore del 2024

Dal Report 2024 risulta che circa un manager su due ha dichiarato di notare, tra le caratteristiche principali del consumatore, una attenzione maggiore alla personalizzazione e all’esperienza, una forte sensibilità ai prezzi e, di conseguenza, una maggiore ricerca di offerte e ha dichiarato di trovare difficoltà nell’individuare a quali canali media il consumatore sia più esposto o stia utilizzando maggiormente. Solo un numero esiguo di manager, invece, nota un comportamento del consumatore stabile nel tempo e una tendenza al ritorno ai media tradizionali.

Scarica il report

COMMENTI