Un avatar conversazionale tutto italiano al Massachusetts General Hospital

L’impresa senese QuestIT ha realizzato un avatar conversazionale che sarà a disposizione dei professionisti del Massachusetts General Hospital. Katherine, questo il nome dell’avatar, è dotato di un Large Language Model verticale che lo rende in grado di comprendere e riprodurre alla perfezione il linguaggio medico.

Katherine, nell’ambito del programma Raising Healthy Hearts, aiuterà i medici a salvaguardare la salute cardiovascolare di bambini e adolescenti di età non superiore ai 18 anni da fattori rischiosi come l’ipertensione e il colesterolo alto.

“L’IA è il presente e sarà il futuro della medicina” ha affermato Oscar Benavidez, Capo della Cardiologia Pediatrica dell’Ospedale. “Katherine ha un grande potenziale per essere un valido alleato nella lotta contro le malattie cardiovascolari, le quali, purtroppo, stanno diventando sempre più comuni anche nei giovani. Grazie a quest’innovazione all’avanguardia, orientata al Question & Answering, i professionisti in carne ed ossa dell’ospedale e i pazienti saranno in grado di dialogare con lo stesso avatar. Grazie proprio al continuo confronto, l’assistente virtuale sarà capace di creare report accurati partendo da un semplice insieme di documenti e file e di estrarre dati e informazioni utili da cartelle cliniche esorbitanti. QuestIT, azienda ben conosciuta sia in Italia sia in Europa per le sue tecnologie, è il partner ideale per la realizzazione di questo progetto, specifico per salvare pazienti vulnerabili”.

In che modo verrà utilizzato l’avatar Katherine? Il Massachusetts General Hospital inoltrerà una comunicazione via mail a un campione specifico di famiglie, selezioato tra quelle con bambini e adolescenti di età inferiore ai 18 anni. Questi giovani, identificati attraverso ricerche e analisi pregresse, hanno manifestato fattori di rischio per la salute del loro cuore come ipertensione a riposo, colesterolo alto e problemi legati al sonno. Per affrontare queste situazioni delicate, le famiglie saranno invitate a compilare due questionari cliccando un link contenuto proprio nell’email. Il primo mira a comprendere le abitudini, soprattutto alimentari, dei pazienti, mentre il secondo approfondisce le loro sfere sociali e psicologiche. Una volta cliccato il collegamento, si aprirà una schermata user-friendly con Katherine che li guiderà alla compilazione dei documenti in modo veloce e naturale. Una volta ultimato il processo, i dati verranno raccolti e inoltrati a un team di professionisti in carne ed ossa compost da cardiologi, nutrizionisti e psicologi. Questi, in base alle necessità dei diretti interessati, elaboreranno terapie su misura utili a migliorare il benessere generale dei diretti interessati.

“Velocità, flessibilità e accuratezza, questi sono i vantaggi correlati all’uso di un digital human in un contesto operativo come quello sanitario” ha spiegato Ernesto Di Iorio, Ceo di QuestIT. “Katherine è un esempio molto interessante di come l’IA italiana stia crescendo e, soprattutto, attirando l’attenzione anche di grandi potenze globali, da cui siamo normalmente abituati ad acquistare soluzioni tecnologiche avanzate. Inoltre, ci tengo a precisare che il nostro avatar sfrutta le più moderne tecnologie di elaborazione del linguaggio naturale, ovvero un Large Language Model opensource che abbiamo specializzato sul settore medico-sanitario, e dunque, in grado di analizzare e comprendere al meglio le cartelle cliniche dei pazienti presenti nel sistema di archiviazione dell’ospedale e conversare con medici, e pazienti stessi, in maniera precisa ed efficace. Il sistema può essere installato direttamente all’interno dell’infrastruttura cloud dell’ospedale attraverso una serie di ottimizzazioni e addestramenti su funzioni specifiche. Tale metodologia ha permesso di azzerare ogni dubbio legato alla sicurezza e alla privacy dei dati. L’intelligenza artificiale, quindi, come nel caso di Katherine, può essere un valido alleato, nella lotta contro malattie e virus perché è sempre più in grado di far risparmiare tempo e risorse, senza rinunciare all’accuratezza delle risposte e alla sicurezza dei dati soprattutto in settori così strategici come quello sanitario”.

COMMENTI