200 mila persone lavorano, in Italia, nelle strutture dei call e contact center. Un numero importante di individui che, anche se non esegue lavori usuranti, è ugualmente sottoposta a stress fisici causati da diversi fattori. Il rapporto tecnico 11450 dell’Uni, Ente nazionale italiano di unificazione, “Valutazione dell’esposizione al rumore nei luoghi di lavoro per lavoratori che utilizzano sorgenti sonore situate in prossimità dell’orecchio”, curato dal dipartimento Igiene del lavoro dell’Inail, da una parte unifica i metodi di misurazione internazionali, e dall’altra costituisce la base delle future linee guida in materia di prevenzione, che riguardano anche il lavoro nei call center. Quali i problemi più evidenti, in questo settore? Oltre al rumore (choc acustici in cuffia), gli spazi troppo esegui delle postazioni, e le sedie non ergonomiche, magari da condividere con i colleghi.
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