Lavoratori in nero nei call center: dura condanna da parte di Assocontact

In un comunicato stampa di ieri Assocontact ha preso una dura posizione sulla vicenda del call center di Palermo in cui il 6 novembre la Guardia di Finanza ha scoperto che la totalità dei lavoratori era impiegata in nero. I militari hanno inviato di conseguenza una segnalazione alla Direzione Territoriale del Lavoro per avviare la procedura di sospensione dell’attività imprenditoriale.
L’associazione ha preso le distanze da quanto accaduto e condanna le pratiche assolutamente scorrette del call center in questione, che non rispecchiano in alcun modo le normative e gli standard stabiliti per i propri associati. Soprattutto, strutture non affidabili come quella citata, non rispettano le basilari regole per l’impiego e la contrattualizzazione della forza lavoro e questo crea un danno non solo ai lavoratori ma all’intero settore dei call center, alimentando in modo artificiale un anomalo ed ingiustificato abbassamento dei prezzi di mercato a danno delle strutture che invece le regole le rispettano.

Assocontact rivolge un appello alle aziende committenti chiedendo loro che siano maggiormente rigorose nella scelta dei partner a cui affidare le attività di call center. Gli investimenti da parte delle aziende non devono essere improntati unicamente su logiche legate al massimo risparmio, casi come questi infatti possono avere ripercussioni negative anche su call center che invece operano nel massimo rispetto della normativa vigente e delle regole di Assocontact.

“L’associazione ha già stabilito degli standard di riferimento per i propri associati, proprio al fine di evitare abusi di questo tipo. Sono contenuti all’interno del Codice Etico Assocontact, uno strumento che può tornare utile anche ai committenti per la valutazione e la scelta delle aziende a cui affidare le proprie attività di call center” dichiara Luca D’Ambrosio, Presidente Assocontact.

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