Il digital marketing fa il successo dell’export italiano

Secondo i dati presentati da Co.Mark, relativi a una ricerca svolta su un campione di PMI italiane che operano nel settore della produzione industriale mettendo in relazione le quote di fatturato e le politiche commerciali attuate per l’internazionalizzazione, da un’attenta gestione e pianificazione delle strategie di digital marketing può dipendere oltre un terzo del fatturato aziendale. Lo studio ha infatti dimostrato che un lavoro mirato e quotidiano dedicato al digital marketing, capace di sfruttare un mix di strumenti e servizi digitali come le campagne pubblicitarie online (8,5%), l’e-mail marketing (12,7%) e le attività sui social media (12,6%), può contribuire a generare più del 30% del fatturato. Tra le attività di digital marketing più efficaci troviamo le iniziative mirate di Direct E-mail Marketing (DEM) e di Social Media Marketing, insieme a una strategica presenza Web accompagnata da una corretta attività di posizionamento del sito sui motori di ricerca grazie alla definizione e al monitoraggio delle keywords (SEO). Di contro, gli strumenti classici del passaparola (3%) e delle fiere (4,5%) sembrano avere mediamente un effetto contenuto sul fatturato d’impresa. La ricerca evidenzia inoltre che il modo in cui si comunica con la posta elettronica può influire sul volume degli affari: le e-mail devono essere sintetiche, avere un oggetto che catturi subito l’attenzione, un contenuto preciso e un linguaggio accattivante. E-mail e DEM sono uno strumento utile di informazione e promozione a cui ricorrere periodicamente.

Lo studio di Co.Mark è stato pensato come strumento per aiutare le aziende a capire quali siano gli effettivi vantaggi del digital marketing rispetto a quello tradizionale, che attualmente ricopre ancora un ruolo importante e prevalente: in media, infatti, il 58% dell’attività commerciale delle piccole e medie imprese che hanno deciso di innovarsi digitalmente resta di tipo classico.

Massimo Lentsch, Presidente di Co.Mark, ha affermato: “Esistono dei software per gestire queste attività in modo autonomo, ma se non si è dotati di una struttura interna adeguata è consigliabile affidare questa attività a società e professionisti specializzati. È un investimento che la maggior parte delle PMI fa ancora fatica a comprendere, ma è un lavoro di intelligence che può generare importanti opportunità di business”.

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