Motori di ricerca, recensioni online e un uso ancora limitato dell’intelligenza artificiale: così si delinea il nuovo percorso d’acquisto degli italiani nel mondo del non food, secondo la survey condotta da Metrica Ricerche per l’Osservatorio Non Food di GS1 Italy.
Dallo studio emerge un consumatore sempre più digitale e consapevole, che utilizza la rete non solo per acquistare, ma per informarsi, confrontare, e pianificare. “L’acquisto non è più un atto ma un processo, dove chi sa orientarsi, leggere, confrontare e verificare si sente più protetto e soddisfatto”, spiega Samanta Correale, Business Intelligence Senior Manager di GS1 Italy.
Motori di ricerca e recensioni al centro delle decisioni
Prima di comprare, gli italiani si affidano soprattutto ai motori di ricerca, utilizzati da oltre metà dei consumatori in categorie come bricolage, casalinghi, elettronica e arredamento. Seguono marketplace e siti di rivenditori, che restano punti di riferimento per confrontare prodotti e prezzi, in particolare nei settori tessile casa ed edutainment.
Le recensioni online sono invece l’elemento più persuasivo in tutte le categorie analizzate, con valori superiori al 70% per edutainment, articoli sportivi e bricolage. “Le recensioni degli altri utenti sono il principale orientamento d’acquisto. Gli influencer, invece, hanno un impatto limitato, rilevante solo in ambiti più estetici come profumeria e cosmetica”, precisa Correale.
I social ispirano, ma non sempre convertono
I social network si confermano centrali nella fase di ispirazione e scoperta, utilizzati da oltre il 60% degli utenti per raccogliere idee e informazioni. Tuttavia, solo una minoranza conclude l’acquisto direttamente sulle piattaforme. Il 42,3% degli intervistati dichiara di aver comprato almeno una volta un prodotto dopo averlo visto sui social, ma la maggior parte preferisce visitare il sito del brand o recarsi in negozio. A trainare questa tendenza sono soprattutto Gen Z e Millennial, più propensi a lasciarsi influenzare da contenuti e stili di vita legati a moda, profumeria e accessori.
AI, interesse crescente ma uso ancora marginale
L’intelligenza artificiale si affaccia timidamente nel mondo dello shopping non food. Solo il 16,3% degli intervistati dichiara di utilizzare assistenti virtuali, chatbot o sistemi di raccomandazione intelligente, soprattutto per elettronica e casalinghi. La Generazione Z è la più attiva (32,3%), mentre tra i Boomer la percentuale scende all’8%. Tra chi non usa l’AI (83,7%), prevale il desiderio di interazione umana (45,5%), seguito dalla scarsa conoscenza degli strumenti (28,3%) e da timori legati alla privacy o alla fiducia nei risultati.
Un consumatore sempre più informato e selettivo
Dall’analisi emerge il ritratto di un acquirente attento, che si affida al digitale per ridurre l’incertezza e orientarsi in un’offerta sempre più ampia. “Il consumatore ha imparato a muoversi nel labirinto dell’offerta e oggi vuole essere protagonista delle proprie scelte”, conclude Correale.






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