Vivono online, dettano le tendenze, navigano tra app, social e acquisti digitali con disinvoltura. Ma la Gen Z, cresciuta in un mondo iperconnesso, è anche una delle generazioni più esposte ai pericoli informatici. A mettere in luce questa fragilità – e a proporre un modo innovativo per affrontarla – è Kaspersky, che ha presentato “Case 404”, un gioco interattivo pensato per sensibilizzare i giovani sulle minacce digitali.
Nel gioco, i partecipanti assumono il ruolo di un detective AI impegnato a risolvere crimini informatici, imparando a riconoscere i pericoli nascosti dietro le abitudini quotidiane online: dallo shopping compulsivo sui siti di fast fashion all’oversharing sui social, passando per la tentazione di cliccare link ingannevoli per non “perdere l’occasione”. “Le tendenze possono cambiare rapidamente, ma le minacce informatiche persistono”, ha dichiarato Anna Larkina, Privacy Expert di Kaspersky. “Che si tratti della passione della Gen Z per lo shopping online, dell’urgenza generata dalla FOMO o dell’uso crescente delle app dedicate al benessere mentale, i cybercriminali sono pronti a sfruttare questi comportamenti comuni in occasioni per diffondere phishing, truffe e violazioni dei dati.”
Tra selfie, FOMO e nostalgia Y2K
Il report che accompagna il lancio del gioco evidenzia le principali vulnerabilità digitali legate agli stili di vita della Gen Z. La prima riguarda l’oversharing: la condivisione compulsiva di contenuti su TikTok, Instagram e Snapchat lascia una traccia digitale facilmente sfruttabile dai malintenzionati per il furto d’identità o per colpire con tecniche di social engineering. Anche dettagli apparentemente innocui, come uno sfondo in una foto o un nome di animale domestico, possono diventare indizi per violare password.
Un secondo fattore critico è la FOMO (Fear of Missing Out): la paura di restare esclusi da eventi o novità spinge molti giovani a cliccare su link sospetti, spesso collegati a promozioni fasulle, biglietti per concerti o offerte di preordine. “I cybercriminali sfruttano questo senso di urgenza creando schemi di phishing clickbait”, spiegano da Kaspersky, sottolineando come truffe e malware viaggino su promesse di accesso esclusivo e sconti imperdibili.
A sorprendere è anche il ritorno di mode e giochi vintage: l’estetica Y2K e il download di titoli retrò non ufficiali possono diventare canali d’ingresso per malware, nascosti in file contraffatti. Una passione innocente per Barbie o Bratz può trasformarsi in una minaccia alla sicurezza digitale.
Fast fashion, fast phishing
Altro fronte vulnerabile è il fast fashion, un pilastro della cultura Gen Z, rappresentato da brand come Shein, ASOS e Fashion Nova. L’attrazione per la moda “istantanea” spinge i giovani a esplorare continuamente nuovi e-commerce e link promozionali, dove proliferano siti falsi, phishing e annunci ingannevoli. Con migliaia di nuovi articoli pubblicati ogni giorno, i rischi si moltiplicano. Come spiega Larkina, “più è intenso l’impegno nello shopping online, maggiore è il rischio di imbattersi in truffe digitali pensate per sottrarre informazioni personali e finanziarie”.
Il doppio volto dell’iDisorder
Un’ultima, non meno importante minaccia è l’iDisorder, disturbo legato alla sovraesposizione ai dispositivi digitali. Secondo una ricerca citata da Kaspersky, un giovane su tre nella fascia 18-24 anni riporta problemi di salute mentale legati all’uso eccessivo della tecnologia. Se da un lato il digitale fornisce strumenti utili, come app per la terapia o per il monitoraggio del benessere, dall’altro espone gli utenti a rischi legati alla raccolta e alla protezione dei dati più sensibili.
Consapevolezza come difesa
“È importante ricordarsi di verificare sempre link e siti web prima di interagire, utilizzare password forti e uniche, e attivare l’autenticazione a due fattori”, ha affermato ancora Larkina. “Fare attenzione a ciò che si condivide online e, soprattutto, ricordare che l’informazione è la miglior difesa. La sicurezza informatica non è solo reagire alle minacce, è anche la capacità di muoversi nel mondo digitale con consapevolezza e fiducia.”
Con “Case 404”, Kaspersky propone un approccio coinvolgente e formativo alla cybersecurity, perfettamente calibrato sulle abitudini e sul linguaggio della Gen Z. Un passo importante verso una cultura della sicurezza informatica che non sia solo tecnica, ma anche comportamentale e valoriale.
COMMENTI