GenAI: crescita veloce con tante sfide aperte

L’adozione dell’intelligenza artificiale generativa (GenAI) sta vivendo una crescita senza precedenti. È quanto emerge dall’ultima indagine di Bain & Company, che ha coinvolto centinaia di manager aziendali negli Stati Uniti. Secondo lo studio, il 95% delle aziende utilizza già la GenAI, un dato in aumento di 12 punti percentuali rispetto all’anno scorso. Tuttavia, accanto a questo slancio tecnologico, emergono anche ostacoli rilevanti che rischiano di rallentare la diffusione su larga scala.

Uno dei segnali più evidenti del cambiamento è l’aumento dei casi d’uso già entrati in produzione: in media, ogni azienda ne gestisce il doppio rispetto al 2023. L’area IT si conferma il motore principale di questa trasformazione, ma l’utilizzo della GenAI si estende ormai anche al customer service, alle operations e, soprattutto, allo sviluppo software, che rimane l’applicazione più diffusa.

I benefici iniziano a farsi concreti: più dell’80% dei casi d’uso soddisfa o supera le aspettative iniziali, e quasi il 60% delle aziende intervistate dichiara di aver già registrato miglioramenti tangibili nelle performance di business. Anche gli investimenti riflettono questa fiducia: i budget destinati all’intelligenza artificiale sono raddoppiati nel giro di un anno, arrivando in media a quasi 10 milioni di dollari l’anno. E cresce anche il coinvolgimento interno, con circa 160 dipendenti mediamente impegnati nei progetti GenAI per ciascuna organizzazione.

Ma la crescita non è priva di ostacoli. Le aziende più avanzate nel percorso di adozione lamentano una crescente preoccupazione per la sicurezza e la protezione dei dati, oltre che per la qualità dei fornitori e l’affidabilità delle soluzioni implementate. A queste si aggiunge la cronica mancanza di competenze interne: il 75% delle aziende fatica a trovare profili con skill adeguate per sviluppare e governare efficacemente progetti legati all’AI.

Un altro aspetto critico è la mancanza di una direzione chiara: solo la metà delle aziende ha definito una roadmap strutturata per l’integrazione dell’intelligenza artificiale nei processi aziendali. Questo significa che, nonostante l’entusiasmo iniziale, molte organizzazioni rischiano di rimanere bloccate in una fase sperimentale, senza riuscire a scalare davvero le soluzioni adottate.

Bain & Company invita le imprese a passare da una logica opportunistica a una visione strategica. È fondamentale, secondo la società di consulenza, assicurare il supporto convinto del top management, investire in competenze interne, selezionare fornitori affidabili e progettare soluzioni che garantiscano sicurezza, accuratezza e sostenibilità.

In sintesi, l’AI generativa si sta imponendo come una tecnologia trasformativa, ma perché diventi un vero vantaggio competitivo serve un approccio maturo, consapevole e guidato da obiettivi di business chiari.

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