La scorsa settimana Milano è stata la tappa italiana del tour europeo Zoholics, l’appuntamento dedicati a tutti gli utenti di Zoho per conoscere gli aggiornamenti e le novità dell’azienda, testare in gruppi di lavoro le nuove feature e confrontare le proprie esperienze. Sono stati presentati i risultati che rilevano una importante crescita (il 45% in Italia), anticipato le strategie per i prossimi anni e raccontate le esperienze di clienti come Il fatto quotidiano, Viasat, Fondazione Politecnico di Milano e Banca Finnat Euoramerica.
Ma l’intervento che ha maggiormente destato la nostra attenzione è stato quello relativo alla privacy e al modo in cui Zoho ha deciso di trattare i dati fin dalla sua nascita 26 anni fa, ancora prima che si formasse la sensibilità attuale verso la privacy e alla protezione dei dati, prima ancora del GDPR. Naturalmente i data center di proprietà di Zoho sono organizzati su base regionale, in Europa ce ne sono due, ma l’aspetto distintivo sta in alcune scelte riguardanti il tracciamento e lo sfruttamento dei dati per scopi pubblicitari.
Abbiamo approfondito il tema parlando con Sridhar Iyengar, l’amministratore delegato di Zoho Europe: l’azienda ha creato un modello di business molto rispettoso dei dati dei clienti. I dati sono esclusivamente dei clienti e per questo motivo Zoho ha preso l’impegno di non rivenderli e di non stipulare alcun tipo di accordo con altri fornitori per l’utilizzo dei dati. Tutti i tracker di terze parti non essenziali o intrusivi sono stati disabilitati dai siti web proprietari. In poche parole Zoho tratta tutti i dati dei clienti in modo responsabile forte delle proprie scelte e della propria indipendenza.
Zoho è infatti una società a capitale totalmente privato e ha intenzione di rimanere tale. “La proprietà privata ci consente la libertà di una visione del mercato a lungo termine e la stabilità, soprattutto in tempi di turbolenze economiche” ha detto Iyengar. “L’intera proprietà e il controllo della strategia e delle soluzioni ci permette di gestire con attenzione i costi e i servizi, e di mantenere la nostra promessa di offrire un valore costante ai clienti e di collaborare con loro a lungo termine. Non abbiamo piani di uscita né piani per fusioni o acquisizioni. Continuiamo a mantenere la nostra direzione, la nostra cultura e i nostri valori: un fattore critico per le aziende quando devono scegliere un vendor e una rassicurazione per i nostri clienti esistenti”.
Zoho ha sede centrale a Chennai e oggi si è sviluppata in tutto il mondo. La sua piattaforma oggi copre tutti i processi di un’azienda dalle vendite al marketing, dall’assistenza clienti alla contabilità e alle operazioni di back office. Quest’anno sono state annunciate tre novità: Trident, un’applicazione desktop per la collaborazione, Apptics, uno strumento per comprendere il comportamento dei clienti mobile e l’applicazione dell’intelligenza artificiale a Zoho Desk, l’applicazione per il customer service, per guidare le conversazioni con i clienti.
Infine, Zoho ha annuciato che rafforzerà la sua strategia Transnational Localism, il programma di Zoho per creare comunità ed economie locali autosufficienti, che prevede di creare team con un dipendente Zoho di lunga data come leader e competenze locali nel paese per stimolare la crescita e supportare le economie locali.
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