Digital transformation per una banca post-digitale

Le principali sfide che le banche devono ancora affrontare sono molte; guardando anche al contesto macroeconomico e regolamentare a breve e medio termine, che prevende molte incertezze e una economia italiane quasi piatta in termini di crescita, saremo ancora in un mercato con tassi minimi, se non addirittura negativi. Quindi guadagnare su quella che è sempre stata l’attività tradizionale delle banche sarà ancora difficile. Le aspettative dei clienti in termini di nuovi servizi e di semplicità nelle modalità di relazione e contatto con la banca, a cominciare dall’on-boarding, sono sempre più elevate. Oggi 2 su 3 degli oltre 5 milioni di italiani definiti “clienti digitali” operano in mobilità e tra 3 anni le banche dovranno essere in grado di acquisire i clienti solo on line.

Il mercato bancario ha vissuto una trasformazione epocale negli ultimi anni, che però è ancora lontana dall’essere conclusa.  La vera novità sono le banche nate come digitali, che si presentano sul mercato con piattaforme aperte che danno ai loro clienti la possibilità di accedere a prodotti di terzi.

Gli istituti bancari saranno chiamati a ridefinire il modello di business cercando nuove opportunità di crescita. Il mercato si dividerà tra chi avrà la forza di rimanere grande e chi si sposterà sempre più sulle nicchie offrendo diversi livelli di personalizzazione, cavalcando la digitalizzazione o meglio la trasformazione digitale, magari in partnership con le neobanks o i fintech. La sfida della trasformazione, per le banche italiane, è insomma ben lungi dall’essere conclusa.

Le banche devono comprendere che digitalizzare non è sinonimo di trasformazione digitale, che quest’ultima non deve essere l’obiettivo finale ma è semplicemente il mezzo per poter continuare a stare sul mercato ed essere competitive con i nuovi attori emergenti. La metamorfosi digitale dei comportamenti e delle abitudini dei clienti sarà ancor più accelerata dall’effetto combinatorio delle tecnologie digitali già diffuse con quelle emergenti. Un banking post-digitale è possibile con modelli di banca molto diversi da quelli attuali, che aprono le porte a nuovi attori e scenari competitivi tutti da concepire.

La banca del futuro post-digitale, è stato condiviso, sarà una data company, che fa leva sulle tecnologie, anche quelle più innovative, ma deve essere inclusiva del fattore umano come parte del trust, che crea valore per i clienti con servizi personalizzati, sicuri, seamless e on demand, facendo leva, attraverso partnership, su ecosistemi digitali di servizi finanziari e non.

La trasformazione digitale delle banche e del banking, la concorrenza dei nuovi giocatori e come il digitale permetta di fare innovazione nei diversi segmenti della banca commerciale e dei servizi finanziari, perché e come gestire una strategia di collaborazione verso le fintech e attuare delle partnership con loro.

Il capitolo su cui molte banche si sono soffermate è come stanno sfruttando le potenzialità di uno dei loro asset principali, ovvero i dati, attraverso l’utilizzo di tecnologie di data analytics avanzate e di AI e machine learning. Alcuni utilizzi si stanno orientando nelle aree di gestione del rischio, delle frodi e dell’aumento del valore della relazione con i clienti, oltre all’utilizzo di tecnologie di RPA per la semplificazione di processi interni anche nell’IT.  Significativo e opinione condivisa è lo sforzo di un utilizzo di tecnologie di AI human centric all’interno della banca e verso i clienti.

Trasformazione digitale significa anche trasformazione dell’IT.  Le piattaforme tecnologiche per le aree innovative stanno andando verso il cloud, insieme ad architetture aperte e modelli operativi agili per lo sviluppo e devops per le operation IT. Un capitolo importante che ha avuto un focus nel convegno riguarda il segmento del risparmio gestito, che sta anch’esso radicalmente cambiando con il digitale e l’utilizzo di tecnologie di AI.

La banca del futuro post-digitale sarà quindi un aggregatore di valore per costruire soluzioni, un provider di consulenza e un facilitatore per l’accesso a servizi. I pillar della banca post digital saranno i dati, le API, l’AI e il ML, le piattaforme cloud based, la cybersecurity e le capability di controllo del rischio & compliance. Il futuro dell’ecosistema del banking post-digitale si estenderà oltre ai servizi finanziari. L’era post digitale rimodellerà interamente banche, aziende, settori, infrastrutture economiche e finanziarie che sono alla base dei rapporti economici e sociali tra Paesi, portando nuove possibilità, nuove capabilities e anche nuovi rischi se poco regolata e l’esempio recente dell’annuncio di Libra da parte di Facebook ne è un esempio.

Ezio Viola, Amministratore Delegato, The Innovation Group

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