Grande crescita per il mercato IoT in Italia

IoTCrescita esplosiva per il mercato dell’Internet of Things in Italia, che a fine 2015 ha raggiunto i 2 miliardi di euro, segnando una crescita del 30% rispetto al 2014 dovuta principalmente alle applicazioni consolidate che si basano sulla connettività cellulare e a quelle che utilizzano altre tecnologie, per esempio Wireless M-Bus o Bluetooth Low Energy. Benché lo scenario applicativo dell’IoT sia particolarmente vasto, il mercato italiano è trainato soprattutto dai contatori gas (25%) e dalle auto connesse (24%), che da soli sfiorano il miliardo di euro di valore.
Questi sono alcuni dei risultati emersi dalla ricerca dell’Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano, presentati in occasione del convegno “Internet of Things: il futuro è già presente!“. Alessandro Perego, Direttore Scientifico degli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano, ha dichiarato: “Il cambio di passo del 2015 non è racchiuso solo nella crescita del mercato. Ancor più importante è il consolidamento delle basi per lo sviluppo su tutti i fronti: città, consumatori e imprese. L’installazione di nuove reti di comunicazione dedicate all’IoT nelle prime città italiane, l’evoluzione dell’offerta in ambito Smart Home, sempre più integrata con servizi assicurativi e pronta a sbarcare anche nelle catene della grande distribuzione, i servizi innovativi per l’Industry 4.0 costituiscono presupposti importanti per il futuro. E l’IoT è sempre più una realtà in Italia”.
Angela Tumino, Direttore dell’Osservatorio Internet of Things, ha aggiunto: “Uno degli aspetti chiave per lo sviluppo futuro dell’Internet of Things è la valorizzazione dei dati raccolti, su cui ancora non ci sono strategie consolidate. I dati possono essere sfruttati nei processi interni all’azienda, riducendo i costi e migliorando l’efficacia verso i clienti, oppure possono generare valore all’esterno con la vendita a terzi, aprendo a nuove opportunità di business”.
In questo scenario, le aziende iniziano ora a muovere i primi passi, ma c’è ancora molto lavoro da fare. Gli OTT (Over The Top) stanno entrando con forza in alcuni segmenti di mercato (Smart Home e, in prospettiva, Smart Car) con il chiaro obiettivo di sfruttare economicamente i dati raccolti. Molti aspetti devono ancora essere definiti, e le indicazioni provenienti dal Garante della Privacy saranno fondamentali per capire fino a che punto sarà possibile spingersi, su scala nazionale e internazionale. Per il 2016 si attende una crescita importante in particolare per gli ambiti Smart Home, Smart City, Industrial IoT e Smart Car. Per la casa stanno nascendo infatti nuovi servizi e canali commerciali, con investimenti in spazi espositivi nei negozi dei principali retailer: la grande distribuzione costituirà un nuovo punto di contatto con i clienti, insieme all’online, alle assicurazioni e alla filiera tradizionale della domotica. Per la creazione della città intelligente, invece, si stanno installando le prime reti in ottica Smart Urban Infrastructure; il 60% dei comuni italiani con oltre 20.000 abitanti ha già avviato dei progetti ‒ soprattutto per la gestione della mobilità e l’illuminazione intelligente – ma sono rari i programmi strutturati. Nelle fabbriche, l’Industrial Internet sarà protagonista nei programmi nazionali di digitalizzazione del comparto manifatturiero, a cominciare dalle applicazioni più mature per l’efficienza energetica e la gestione degli asset. Molte innovazioni interessano anche l’ambito delle Smart Car: una nuova auto su cinque immatricolata in Italia è dotata di connettività nativa a bordo, con la possibilità di aggiungere altri servizi oltre alla chiamata d’emergenza.

Per maggiori informazioni sulla ricerca visita il sito osservatori.net

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