Chiusa la trattativa Telecom-sindacati

Lo scorso 2 dicembre 2014 Telecom ha concluso la trattativa con le Organizzazioni sindacali, proponendo un testo di accordo con lo scopo di rivitalizzare il settore Caring del Gruppo.

Una volta approvato dai lavoratori, il testo permetterà all’azienda di superare il progetto di societarizzazione della Divisione Caring previsto dall’accordo firmato dalle Organizzazioni Sindacali nel 2013 e di mantenere in attività 39 delle 52 sedi territoriali per le quali era stata già decisa, sempre all’interno dello stesso accordo, la chiusura con trasferimento del personale verso sedi limitrofe.

Il progetto mira a garantire ai servizi interni di Caring la possibilità di differenziarsi da quanto viene offerto dal mercato in outsourcing.

La Telecom ha intenzione di introdurre un nuovo modello di “Cloud delle competenze”, che consentirà la rilevazione delle capacità individuali dei lavoratori e l’instradamento delle richieste dei clienti verso gli operatori con maggiore esperienza e conoscenza di ciascuna problematica. L’obiettivo è raggiungere un sempre più elevato livello di soddisfazione della clientela e di qualità del servizio.

Il nuovo modello, disegna, nell’ambito delle regole fissate dall’articolo 4 dello Statuto dei Lavoratori e nel pieno rispetto della tutela e della dignità della persona, una disciplina innovativa per il nostro Paese nell’uso delle tecnologie per rispondere in maniera sempre più efficace alle esigenze espresse dalla clientela.

La conoscenza individuale delle competenze permetterà all’azienda di mettere in atto percorsi di formazione mirati, volti a migliorare le competenze e le capacità specifiche del lavoratore e a reimpiegare le professionalità in esubero.

Il progetto prevede anche il passaggio a full time di 100 lavoratori part-time e il riconoscimento una tantum di 200 euro agli oltre 9000 dipendenti della Divisione Caring Services di Telecom Italia.

La proposta di accordo verrà sottoposta a referendum tra i lavoratori, in caso di accoglimento non dovranno essere trasferiti i dipendenti che operano nelle sedi della regione di riferimento, per le quali nell’accordo del 2013 era prevista la chiusura.

I call center coinvolti sono:

Basilicata: Potenza
Calabria: Cosenza
Emilia Romagna: Ferrara, Piacenza e Reggio Emilia
Friuli Venezia Giulia: Trieste
Liguria: La Spezia e Savona
Lombardia: Lecco, Mantova e Sondrio
Marche: Ascoli Piceno e Macerata
Piemonte: Cuneo e Vercelli
Sardegna: Nuoro
Sicilia: Messina, Ragusa, Siracusa e Trapani
Trentino-Alto Adige: Trento
Umbria: Terni
Valle d’Aosta: Aosta
Veneto: Verona

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