Privacy in rete: le contraddizioni dell’utente moderno

EMC Corporation ha pubblicato i risultati dello studio EMC Privacy Index, una ricerca condotta a livello mondiale sull’atteggiamento dei consumatori nei confronti della privacy online.
Il report evidenzia come il tradizionale dibattito inerente il grado di visibilità che Governi e aziende dovrebbero avere sulle attività private, sulle comunicazioni e sui comportamenti dei cittadini riguarda ormai anche il mondo online.
In particolare lo studio, condotto su 15.000 consumatori in 15 Paesi, analizza come i consumatori considerano i propri diritti alla privacy online, e misura la disponibilità a rinunciare ai vantaggi di un ambiente interconnesso pur di salvaguardare la propria riservatezza. Il report inoltre rivela come il punto di vista dei cittadini rispetto alla privacy vari notevolmente a seconda del Paese di appartenenza e del tipo di attività che viene svolta online. Ecco alcuni risultati emersi dallo studio: il 91% degli intervistati apprezza i vantaggi di un “accesso più facile alle informazioni e alla conoscenza” reso possibile dalla tecnologia. Tuttavia, solo il 27% è disposto a sacrificare la propria privacy in rete. Inoltre, solo il 41% crede che i Governi siano veramente impegnati a tutelare la privacy online dei cittadini. Infine l’81% del campione prevede una diminuzione del livello di privacy online nei prossimi cinque anni; il 59% crede di godere oggi di minor privacy rispetto a un anno fa.
I risultati completi dello studio sono consultabili all’indirizzo www.emc.com/privacyindex . Per l’infografica dei risultati globali cliccare qui

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