Sciopero dei call center in outsourcing

Le Segreterie nazionali SLC CGIL, FISTEL CISL, UILCOM UIL hanno proclamato per  il 4 giugno lo sciopero generale dei call center call center in outsourcing. Anche i Sindacati fanno appello alla politica perché si provveda a trovare una soluzione alle gare al massimo ribasso e alla crisi che sta attraversando il settore.
“A neanche dieci anni dal processo di stabilizzazione che, solo fra il 2007 ed il 2008, ha prodotto più di 25000 regolarizzazioni di rapporti di lavoro, il comparto dei call center in outsourcing italiani è nuovamente sull’orlo del baratro” si legge nel comunicato unitario. “Schiacciate da una legislazione sugli appalti che non tutela il lavoro e che fa del massimo ribasso la pressoché unica regola di questo mercato, con il fenomeno delle delocalizzazioni sempre più massiccio e senza alcuna regola, decine di azienda sono ormai al collasso. Crisi occupazionali gravissime sono già in atto, migliaia di lavoratori sono oggi in regime di ammortizzatori sociali (molto spesso in deroga, quindi con coperture economiche limitatissime nella quantità e nel tempo).Mentre nel Paese si discute di come creare occupazione stabile, soprattutto per i giovani e le fasce sociali più esposte, il settore che più di tutti in questi anni ha saputo creare occupazione buona, rivolgendosi principalmente al mondo giovanile, a quello femminile e nelle zone dell’Italia dove più forte è stato l’impatto della crisi, rischia oggi di crollare nel silenzio generale della politica e dell’opinione pubblica. A fronte anche del silenzio assordante della politica SLC-CGIL, FISTEL-CISL e UILCOM-UIL a tutti i loro livelli, a partire dalle migliaia di militanti ed RSU che in questi anni sono cresciuti sindacalmente in un mondo dove vigeva arbitrio e precarietà, si stanno mobilitando affinché la crisi dei call center in outsourcing venga affrontata dalle istituzioni. Tante sono le iniziative locali che già stanno interessando le tante città italiane dove i call center in outsourcing sono un luogo di lavoro vero che, una volta chiuso, lascerebbe solo disoccupazione, precarietà, illegalità. Tutto queste iniziative culmineranno il prossimo 4 giugno con una giornata di sciopero di tutti i call center in outsourcing e con una manifestazione nazionale che si svolgerà a Roma.»

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