Sicurezza e tecnologia: l’hospitality si trasforma per ripartire

tech hospitality oracleEstate libera tutti, ma a certe condizioni: superato il momento più buio della pandemia, le persone tornano a progettare viaggi, a patto di poter contare su strutture in grado di garantire loro standard di sicurezza adeguati. Il settore hospitality è dunque alle prese con una trasformazione radicale per rispondere alle esigenze dei viaggiatori in epoca Covid-19, che – tra le altre cose – richiederà un’adozione sistematica e diffusa di nuove tecnologie.

Per comprendere i cambiamenti riguardanti l’esperienza degli ospiti, degli addetti, l’evoluzione delle prenotazioni, le prospettive di ripresa del settore hospitality e le azioni già avviate dalle strutture alberghiere in tutto il mondo, Oracle e Skift hanno realizzato l’indagine A Data-Driven Look at Hospitality’s Recovery, che ha coinvolto 4.600 potenziali viaggiatori e viaggiatrici e 1.800 operatori del settore alberghiero e viaggi.

Hospitality a prova di pandemia: cosa cambia

Secondo quanto rilevato da Oracle e Skift, le strutture ricettive si trovano innanzitutto ad accogliere unainfo hospitality Oracle nuova tipologia di ospiti: oltre il 30% delle figure dirigenziali del comparto ha infatti dichiarato di aspettarsi un numero maggiore o significativamente maggiore di viaggiatori nazionali, mentre il 60% si aspetta un numero inferiore o nettamente inferiore di viaggiatori internazionali.

Inoltre, dal momento che tra le nuove discriminanti per la scelta dell’hotel in cui soggiornare troviamo ora politiche di cancellazione e rimborso flessibili (76% dei viaggiatori) e tariffe scontate (65% dei viaggiatori), circa l’80% dei responsabili alberghieri intervistati ha dichiarato di essersi già messo in moto per soddisfare tali richieste.

Ovviamente, ora più che mai anche la sicurezza sarà il nuovo standard di riferimento: a tal proposito, il 70% degli hotel sta già adottando – o prevede di farlo – soluzioni basate su tecnologia low touch o addirittura contactless per il check-in, l’ordinazione dei pasti, i servizi di concierge e altro ancora. Il 90% ha previsto – o sta pianificando – di aumentare anche la frequenza delle pulizie e della sanificazione, e di migliorare la formazione del personale su queste procedure e su come rendere più sicure le interazioni con gli ospiti (89%).

Tecnologia al servizio della ripartenza

Dal canto loro, i clienti sono rassicurati da questa virata tecnologica del settore hospitality, indicando che i pagamenti contactless (35%), le chiavi digitali della camera (26%) e i servizi di messaggistica (20%) sono i primi tre punti che li farebbero sentire più a loro agio in un hotel.

Per quanto riguarda l’introduzione di servizi self-service, il 70% dei consumatori dichiara che sarebbe più disposto a soggiornare presso le strutture ricettive che li hanno implementati, con il 23% che dice espressamente che un check-in self-service tramite totem aumenterebbe il proprio comfort.

Infine, un quinto degli ospiti ritiene l’ampliamento del servizio in camera uno dei fattori principali di sicurezza, in quanto consente loro di evitare gli spazi comuni degli hotel, come i ristoranti.

Il settore dell’hospitality è sulla giusta via per la ripartenza e la ripresa economica: la tecnologia giocherà un ruolo fondamentale soprattutto per quanto riguarda la salvaguardia sia dei viaggiatori sia degli operatori” ha commentato Alex Alt, Senior Vice President e General Manager di Oracle Hospitality. “La sicurezza rimane giustamente la massima priorità per chi pianifica un viaggio e il settore sta raddoppiando l’impegno nell’adozione di tecnologia che faciliti il distanziamento fisico riducendo l’interazione con la clientela di persona, per garantire la massima protezione degli ospiti“.

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