Le ferie del signor Carlo Romeo Mariani

CX_Stories_mariani

La vita del signor Carlo Romeo Mariani era estremamente abitudinaria: la sveglia suonava sempre alle 5 e, nel momento stesso in cui apriva gli occhi, lui sapeva già esattamente cosa fare.
Sono sicuro che, tra di voi, c’è chi non vuole parlare con nessuno di prima mattina e chi parla anche troppo, chi gira come uno zombie per casa, chi deve combattere coi figli che vanno a scuola e chi deve portare a spasso il cane.
Il signor Carlo Romeo Mariani, invece, controllava il suo calendario da polso ed era subito pronto e attivo. 

10 minuti per la doccia, altri 10 per la colazione e 5 per lavarsi i denti. Si dirigeva poi a passo di marcia verso la porta, con indosso la sua cravatta verde e stringendo nella mano sinistra la valigetta, e andava al lavoro.

Bastava lanciargli anche solo una rapida occhiata per capire che non era proprio un amante delle sorprese o delle casualità: il caso nasconde sempre degli imprevisti e, si sa, gli imprevisti sono pericolosi. Può sembrar strano, ma traeva un genuino e sano piacere dall’avere tutto sott’occhio, così da non farsi trovare mai impreparato o all’oscuro di qualcosa. 

Quando Carlo Romeo Mariani entrava nel suo ufficio, erano sempre passati 20 minuti da quando era uscito di casa e 1 minuto da quando la sua macchinetta del caffè aveva preparato il caffè più scuro e caldo che ci fosse. Prendeva il bicchierino e si sedeva alla scrivania, perfettamente sistemata. Su di essa erano presenti quattro fessure, ciascuna sormontata da un’etichetta con il nome di un collega: Sandro, Anna, Dario e MatteoSulla parete alle sue spalle, invece, trovavano spazio tutte le attività, i contatti e i clienti dell’azienda, segnati e tracciati con ordine e cura meticolosi.

wall_connections

Il lavoro di Carlo Romeo Mariani consisteva nel segnare e registrare le informazioni più importanti relative alle attività di Sandro, Anna, Dario e Matteo, ma soprattutto inviare loro tutti i documenti e i dati di cui avessero avuto bisogno nel corso della giornata. La cosa più ardua era, talvolta, trovare lo storico di tutte le conversazioni avute con un certo cliente; ma lui ci riusciva sempre, con una cura e una dedizione non indifferenti. Al bar, coi colleghi, era solito vantarsi di quanto fosse preciso e bravo, anche nelle situazioni apparentemente più complesse. Ogni sera infine, alle 18 in punto, Carlo Romeo Mariani chiudeva tutto e tornava a casa, consapevole che 20 minuti dopo sarebbe stato accolto a casa da Minutolo, il suo cagnolino di razza Secondino. 

Malgrado tutto l’impegno di Carlo Romeo, gli imprevisti – si sa – sono sempre dietro l’angolo, pronti a farti lo sgambetto quando meno te lo aspetti. 

Le cose iniziarono ad andare storte quando Minutolo, per prendere un uccellino, ruppe la sveglia. La mattina successiva, di conseguenza, il signor Carlo Romeo non solo si svegliò in ritardo, ma stravolse completamente la sua perfetta routine: impiegò 20 minuti per la doccia, 20 per la colazione e altri 10 per lavarsi i denti, senza contare che impiegò ben 40 minuti per arrivare in ufficio.

Quando Carlo Romeo si sedette alla scrivania era già stanco. Coraggiosamente si rimboccò le maniche e cercò di portare a termine tutto il lavoro arretrato il più rapidamente possibile, ma di sgambetti ad attenderlo ce n’erano ancora: un pranzo di lavoro e una riunione non segnalati, per non parlare di un’e-mail e di un contatto telefonico che erano andati perduti. Sembrava proprio che i suoi colleghi avessero deciso di farlo impazzire. 

Il signor Carlo Romeo Mariani si accorse chiaramente della gravità della situazione quando il direttore lo chiamò nel suo ufficio. Lì ricevette una bella strigliata: l’azienda non poteva proprio tollerare, da una risorsa precisa come lui, un simile caos e guazzabuglio di informazioni, che stavano rallentando e ostacolando il lavoro di tutti. “E non venga a dirmi che è colpa dei suoi colleghi!” concluse il direttore. “Noi tutti facciamo affidamento su di lei, e questa mancanza da parte sua è una grave delusione“.

Quando tornò in ufficio, il signor Carlo Romeo Mariani era paonazzo di rabbia: era certo della qualità del suo lavoro, come era certo che quei dati, appuntamenti e informazioni non erano stati condivisi nel modo corretto.

agenda_mariani

Impiegò 30 secondi a decidere di mettersi in ferie e 5 minuti a compilare al meglio il modulo di richiesta, che lasciò in bella vista sulla scrivania della segretaria prima di lasciare l’ufficio, chiudendosi con veemenza la porta alle spalle. Forse non lo sapete, ma Carlo Romeo Mariani non aveva mai preso ferie, quindi ne aveva a bizzeffe: sarebbe stata una vacanza lunghissima.

Dopo neanche tre giorni, tuttavia, il signor Carlo Romeo fu raggiunto da una telefonata di puro panico: a contattarlo era Marianna, la segretaria del direttore. In un concitato monologo di circa 30 minuti, la donna gli raccontò come e quanto le cose stessero andando male in ufficio senza il suo aiuto. Si era rivelata un’impresa più che impossibile trovare qualcuno che sapesse gestire le cose come faceva lui. Al termine della chiamata, Marianna lo pregò di tornare il prima possibile. 

Il signor Carlo Romeo Mariani impiegò 350 secondi prima di accettare la richiesta di Marianna. Detto tra noi, sinceramente ne aveva avuto abbasta di tempo libero e ferie. Non vedeva l’ora di tornare al suo amato lavoro e alle sue abitudini. Così quella sera, prima di andare a letto, fu ben felice di puntare la sveglia nuovamente alle 5.

business_suit

Il giorno dopo si svegliò bello pimpante. Quando giunse in ufficio, nei consueti 20 minuti, il caffè era caldo e pronto da 1 minuto – e non era mai stato così buono! Certo, la scena che si ritrovò davanti era da incubo: il pavimento era coperto di carte, pratiche da catalogare, foglietti volanti su cui erano stati appuntati disordinatamente recapiti telefonici e indirizzi e-mail.  

Con un gran sospiro – e rimboccandosi le maniche – Carlo Romeo Mariani si mise al lavoro, ordinando in men che non si dica carte e pratiche, archiviando report e informazioni sui clienti, e inviando ai colleghi ciò di cui avevano bisogno.

Tutto tornò preciso e in ordine nel giro di qualche ora, ma Carlo Romeo Mariani non aveva dimenticato le mancanze dei suoi colleghi, che avevano provocato l’incidente delle sue ferie; quella sera quindi, prima di tornare a casa, preparò un bel cartello da appendere in ufficio: “Mai più senza ordine, condivisione e collaborazione“. Firmato: C.R.M.


Quanto fai affidamento sul tuo CRM, e quanto gli permetti di lavorare al meglio? Approfondiremo tecnologie e cultura alla base di un corretto e proficuo utilizzo del CRM aziendale il 17 ottobre, in occasione della terza edizione di CX2020. Non mancare!

COMMENTI