Come sta cambiando il retail grazie alla Realtà Aumentata

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Negli ultimi anni si sta delineando una nuova “esperienza” definita dall’incontro dell’esperienza digitale con quella fisica: la così detta Phygital Experience; per quanto molti marchi trovino difficile colmare il divario tra fisico e digitale, dagli studi è emerso che il mezzo migliore per unire i due piani è l’adozione da parte dei retailer di tecnologie a realtà aumentata.

Molti marchi trovano proibitive, in termini di costi, dei dispositivi che possano offrire tale servizio, anche se le ricerche dimostrano come la maggior parte degli acquirenti sceglierebbe un rivenditore con funzionalità AR nei propri negozi. Inoltre, è emerso come i consumatori passino più tempo in store con prodotti e servizi integrati con AR.

Esempio apripista sono i camerini dotati di tecnologia AR che permettono al cliente di sfogliare l’intero catalogo del negozio e , grazie ad una camera frontale, di mostrare al cliente come sarebbe col capo scelto indosso. Questa tecnologia può anche mostrare il prezzo, le taglie e la quantità nel magazzino del capo scelto, così che il cliente possa godersi un’sperienza immersiva; lasciando che gli assistenti alle vendite si possano occupare dell’assistenza dei clienti.

Con sapienti accorgimenti è possibile annullare il “gap” tra fisico e digitale, ottenendo un risvolto positivo sia per i consumatori che per i marchi.

Le applicazioni AR non sono più un’idea “interessante” o un gadget divertente con cui poter giocare. È solo una questione di tempo prima che il settore retail si renda conto de potenziale di creare esperienze che collegano fisico e digitale.

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