Privacy o personalizzazione? Per i viaggiatori italiani vince la seconda

Secondo il rapporto Wanup: Fedeltà nel settore dei viaggi – prima indagine che mira ad analizzare l’impatto dei programmi di fedeltà alberghiera, le preferenze e i desideri dei viaggiatori d’affari italiani – il 79% di questi ultimi sarebbe pronto a far passare in secondo piano la questione privacy in cambio di un’esperienza personalizzata, condividendo le proprie abitudini di consumatore per ottenere servizi ad hoc attraverso notifiche sul proprio cellulare.

Lo studio ha analizzato diverse aree tematiche, tra cui i criteri alla base della selezione dell’alloggio quando si viaggia per motivi di lavoro, il grado di soddisfazione nei confronti dei programmi di fedeltà alberghiera e dei loro benefici, gli incentivi che spingono ad aderire a un programma fedeltà, i profili dei viaggiatori, l’uso della tecnologia durante i viaggi d’affari e l’evoluzione dei programmi di fedeltà alberghiera secondo i bisogni dei viaggiatori e le abitudini di consumo.

Wanup_personalizzazione hospitality

Per quanto riguarda il primo punto, al momento della prenotazione di un hotel il 60,9% degli intervistati dà grande importanza al suo punteggio, alle valutazioni degli ospiti e alle foto, con il 23,2% che dichiara di prestare attenzione solo alle seconde.

Passando invece alla tematica fedeltà, il 54,6% dei viaggiatori d’affari abituali italiani dichiara di essere membro di uno o più programmi di loyalty alberghiera. Inoltre, il 60,8% si dichiara molto soddisfatto del proprio programma di fedeltà principale e l’81% sente che l’hotel gli fornisce un servizio personalizzato in quanto membro di tale programma. Nonostante questo, il 25,9% dichiara di aver avuto difficoltà nell’utilizzo di punti o benefici ad esso connessi.

Per quanto riguarda gli intervistati che hanno dichiarato di non essere registrati a programmi di loyalty, il 56,7% afferma che vi aderirebbe qualora, al momento del check-in, l’hotel offrisse voucher in denaro da utilizzare per future prenotazioni o altri benefici da usare in hotel. Infine, l’84,6% aderirebbe a un programma di fedeltà qualora l’hotel conoscesse le sue esigenze personali.

Le nuove tecnologie e le richieste dei nativi digitali hanno costretto l’industria dell’ospitalità ad affrontare nuove sfide e cogliere nuove opportunità digitali che si riflettono quindi nei programmi di fidelizzazione alberghiera e nelle abitudini degli utenti” ha commentato Daniele Di Bella, Chief Commercial Officer di Wanup. “Quasi il 79% dei viaggiatori d’affari abituali italiani intervistati utilizza lo smartphone per scrivere commenti o recensioni, e per condividere le proprie esperienze sui social network. Di conseguenza, le strutture alberghiere devono prestare sempre più attenzione a rendere gradevole il soggiorno dei clienti, offrendo sempre più benefici in linea con il loro stile di vita”.

L’edizione 2017 del rapporto Wanup: Fedeltà nel settore dei viaggi è disponibile gratuitamente all’interno del Loyalty Centre di Wanup.

COMMENTI